Il CBD o cannabidiolo è un metabolita della cannabis che, negli ultimi anni, è al centro dell’attenzione grazie alle sue potenzialità per la salute, legate in particolare alla capacità di legarsi ai recettori del sistema endocannabinoide, un sistema di segnali biologici tra cellule scoperto all’inizio degli anni ‘90.
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Quali sono i suoi effetti su chi fa sport? Si tratta di un rimedio naturale utile a favorire il recupero? Scopriamo le risposte nelle prossime righe!
CBD per chi pratica sport: le attuali certezze
Il cannabidiolo, che si differenzia dal THC, principio attivo della cannabis più noto in assoluto, per il fatto di non presentare effetti psicoattivi, sarebbe in grado di migliorare il benessere fisico generale degli atleti durante le competizioni.
Inoltre, come evidenziato da uno studio scientifico condotto nel 2017, sarebbe in grado di favorire, dopo lo sforzo fisico, la riduzione dell’infiammazione a livello muscolare e di ridurre il dolore causato da performance fisiche di livello estremo.
L’impatto sul sonno
I carichi di allenamento eccessivi e i tempi di recupero non sempre adeguati possono causare effetti negativi sul benessere degli atleti, agonisti e non solo. Tra le evenienze più fastidiose rientra l’insorgenza di disturbi del sonno.
Il CBD, come evidenziato da diversi studi condotti in particolare nell’ultimo decennio, sembra avere un ruolo concreto nel contribuire al miglioramento dei ritmi sonno – veglia, cruciali per gli atleti che vogliono mantenere le loro prestazioni fisiche al meglio e recuperare le energie.
Le evidenze fino ad ora in mano alla comunità scientifica internazionale mettono in primo piano un ruolo del CBD nel miglioramento dell’inizio del sonno, ma anche nella riduzione delle interruzioni dello stesso.
Diversi studi, inoltre, hanno portato alla luce la capacità che il CBD ha di contribuire alla riduzione degli incubi.
L’azione benefica del CBD sul sonno è da ricondurre alla capacità che questo metabolita ha di concretizzare un equilibrio a livello dei recettori del sistema endocannabinoide. In particolare, si parla di interazione con i recettori dell’adenosina, un neurotrasmettitore fondamentale per promuovere il rilassamento e per favorire il sonno.
Gli effetti del CBD sull’umore
L’equilibrio a livello dell’umore è un altro aspetto di massima importanza quando si parla del benessere degli atleti. Attualmente, la capacità del CBD di regolare il tono dell’umore umano è ancora oggetto di diversi studi da parte di numerosi esperti in tutto il mondo.
Di certo, oggi come oggi, c’è il fatto che il CBD è in grado di potenziare i segnali legati all’anandamide, un endocannabinoide che causa sensazioni di benessere. Il cannabidiolo ne impedisce la degradazione da parte dell’organismo umano. La conseguenza di tutto ciò? Livelli più elevati a livello cerebrale.
Un’altra frontiera, in parte dimostrata, in parte da approfondire ancora, riguardante l’impatto del CBD sull’umore chiama in causa la sua capacità di interagire con i recettori della serotonina e in particolare con il 5-HT1A, decisivo più di altri per la regolazione del tono dell’umore.
Facendo un cenno anche alle comprovate proprietà relative alla riduzione del dolore ricordiamo che, pur non essendo classificato come sostanza dopante, il CBD va comunque assunto, se si è sportivi, sotto stretto controllo del proprio curante e mai prima di mettersi alla guida.
I prodotti che lo contengono, infatti, sono caratterizzati da un dosaggio estremamente blando di THC, ma comunque rilevabile dagli strumenti in dotazione alle Forze dell’Ordine.